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Cenni storici
La Chiesa prepositurale dei Santi Timoteo e Sinforiano sorge in località Caminata, all'interno dell'abitato, con orientamento Est-Ovest, preceduta da un ampio sagrato cui si accede da una scalinata centrale in pietra. E’ la terza chiesa nella storia del paese.
Una piccola chiesa dedicata a San Sinforiano era già compresa nell’elenco dei beni dell’abbazia di San Colombano stilato dall’abate Wala tra l’833 e l’835.
La chiesa di Caminata è presente anche nella Bolla di Lucio II del 15 marzo del 1144. La dedicazione a San Sinforiano rimane sino alla metà del 1400. Di questo edificio sacro rimane la prima pietra, con l’incavo in cui era d’uso inserire monete contemporanee alla costruzione.
Dal XV secolo in poi la chiesa è dedicata ai Santi Timoteo e Sinforiano ed elevata al titolo di prepositurale. Con il graduale allargamento del borgo fortificato si innalza una seconda chiesa, dislocata nell’attuale Piazza del Popolo, a cui si aggiunge, nel 1776, il campanile in stile barocchetto, purtroppo abbattuto nel 1932, in quanto si riteneva che impedisse la visuale della chiesa odierna.
La costruzione dell’attuale tempio inizia nel 1796 secolo: un edificio neoclassico, caratterizzato da una pianta centrale a croce greca, sormontata da un’ariosa cupola con lanterna, realizzato su progetto di Siro Pittaluga. La costruzione termina nel 1856
Nel XVII secolo la chiesa passò dalla Diocesi di Bobbio a quella di Piacenza, ma dopo il periodo napoleonico tornò ad essere aggregata a Bobbio.
Come riporta la lapide murata nella parete destra della chiesa, l’edificio fu consacrato dal Vescovo Pietro Calchi Novati il 7 maggio 1916: “TEMPLUM HOC SS.MM. TIMOTHEO ET SIMPHORIANO CONSECRATUM FUIT AB EPO PETRO CALCHI NOVATI DIE VII MAJ AN. MCMXVI”
Opere di particolare rilievo artistico sono la statua della Madonna del Carmine, attribuita allo scultore fiammingo Jan Geernaerth ed il paliotto dell’altare di San Giuseppe.
La vecchia torre campanaria, ultima costruzione superstite della seconda chiesa, viene abbattuta nel 1932. I lavori per l’attuale torre, realizzata su progetto dell’ing. Luigi Bagnalasta, iniziano il 27 marzo 1933 e si concludono il 22 agosto dello stesso anno.
Origine
IX sec.
Caratteristiche e decorazioni
La facciata neoclassica è a capanna, con frontone triangolare e rinserrata agli angoli da lesene binate tuscniche, su alti basamenti continui. Al centro si apre l’unico portale con cornice modanata e nella parte superiore un ampia finestra a lunetta. Ai fronti laterali, in pietra a vista, si addossano i volumi a tutta altezza delle cappelle votive, forati da ampi finestroni a lunetta. Sul retro nell’abside poligonale si aprono, ai lati due basse finestre rettangolari.
Pianta: schema planimetrico a pianta centrale, a croce greca allungata, con presbiterio e abside poligonale. Gli angoli tra i bracci della croce dell’aula centrale sono svasati e vi sono ricavate nicchie a tutto sesto che accolgono statue dei Santi Evangelisti. Il braccio di ingresso, poco profondo, presenta in contro facciata e lungo le pareti laterali, lesene doriche, al di sopra delle quali corre una cornice modanata in aggetto che prosegue nell’aula, nel presbiterio e nell’abside. I bracci laterali dell’aula centrale accolgono gli altari votivi: quello di destra dedicato a San Giuseppe, quello di sinistra alla Beata Vergine del Carmine. L’aula è coperta da cupola su vele. Il presbiterio, rialzato di quattro gradini in marmo, sul piano della chiesa, è a pianta rettangolare, a unica campata voltata a botte. L’abside, le cui pareti sono scandite da lesene tuscaniche, è coperta da volta a catino.